intervento di STEFANO REPETTI
dottore agronomo e forestale
Il biogas
Il biogas è una miscela di diversi gas naturali, per la maggior parte metano (che può costituirne fino all’80%, mediamente il tenore del biogas prodotto dalla filiera agricola varia dal 50 al 60%) e anidride carbonica, che ha origine dalla fermentazione di residui organici in assenza di ossigeno: si distingue quindi dal cosiddetto “compostaggio”, che avviene invece in ambiente aerobico. Il processo di fermentazione, promosso da batteri, avviene spontaneamente e può durare da 15 giorni fino a tre mesi. Dal processo di digestione anaerobica, oltre al biogas, si produce il cosiddetto digestato contenente anche com- posti organici ed inorganici che possono essere utilizzati come fertilizzanti o, addirittura, come materiali da costruzione.
Il biometano
Il biometano è un combustibile ottenuto dalla purificazione del biogas che, a seguito di op- portuni trattamenti chimico-fisici (purificazione o upgrading), anche svolti in luogo diverso da quello di produzione, è idoneo alla successiva fase di compressione per l’immissione:
a) nelle reti di trasporto e di distribuzione del gas naturale
b) in impianti di distribuzione di metano per autotrazione
c) in impianti di cogenerazione ad alto rendimento
In tale definizione si comprende anche il combustibile prodotto tramite processi di conversione in metano dell’idrogeno ottenuto da fonti rinnovabili e della CO2 presente nel biogas destinato alla produzione di biometano o prodotta da pro- cessi biologici e fermentativi. Il biometano viene definito “avanzato“ se ottenuto a partire dalle materie elencate nella parte A dell’allegato 3 del DM del 10 ottobre 2014 e s.m.i.
I vantaggi e benefici
I benefici che derivano dall’utilizzo del biogas e biometano sono molteplici:
• a livello ambientale: riduzione delle emissioni di gas serra da fonti fossili, miglioramento dell’inserimento ambientale di attività odorigene
• a livello economico: vantaggi derivanti dalla valorizzazione dello scarto con conseguente riduzione dei costi di smaltimento e trasformazione in bene di autoconsumo e vendita
• a livello sociale: le ricadute positive sull’occupazione locale e il sostegno alla produzione industriale nazionale
• a livello tecnologico: l’ulteriore sviluppo del settore del biogas con gli impianti di raffinazione e di eventuale liquefazione del biometano
Dal punto di vista dell’immagine, infine, tutto ciò non fa che produrre ricadute positive, anche attraverso la costruzione di casistiche di eccellenza che possano diventare virtuosi modelli esportabili.
Il biogas e il biometano in Italia
L’Italia è un Paese all’avanguardia nel settore del biogas e del biometano, secondo in Europa, dopo la Germania, per impianti installati e quar- to nel mondo. (Fonte: rapporto statistico FER 2018 - GSE)
Come entrare nel biometano
a) Investimento per aumento produzione biogas e upgrade a biometano: non ci sono soglie limite per applicazione incentivo → convenienza upscale produzione biogas + installazione impianto upgrade + eventuale impianto iniezione in rete / distribuzione al dettaglio
b) Mantenimento cogenerazione da biogas per il periodo di conversione attività: - 30 % energia
elettrica riconosciuta per T.O. FER 0,233 €/kWh (es. Se immissione in rete 500.000 kWh nei 5 anni precedenti, il GSE riconosce al max 350.000 kWh, il surplus a prezzo di mercato)
c) Switch a produzione e distribuzione biometato, inizio incentivo biometano, fine incentivo elettricità
Per gli impianti di produzione di biogas oggetto di riconversione a biometano, già incentivati
sulla produzione elettrica, il periodo di diritto è pari a quello spettante per impianti nuovi, ed è possibile:
• mantenere l’incentivo per il residuo periodo di diritto su una quota non superiore al 70% della produzione annua media incentivata calcolata a partire dalla data di esercizio commerciale
• se riconvertiti oltre la data di fine diritto all’incentivo elettrico, ottenere il 70% dei CIC (con ritiro per 10 anni e solo il rilascio dei CIC successiva- mente, nel caso di biometano avanzato)
Il produttore può richiedere la qualifica:
• in esercizio (dopo l’entrata in esercizio dell’impianto)
• a progetto (in fase di progettazione o realizzazione dell’impianto, effettuando successivamente una richiesta di qualifica in esercizio)
Il rilascio della qualifica avviene entro 120 giorni dalla richiesta, al netto dei periodi necessari per integrare le informazioni fornite.
Regione Toscana – Fondo di garanzia agevolazione operazioni finanziarie https://www.regione.toscana.it/-/opportunita-e- conomiche-per-le-imprese
Il Fondo di garanzia della Regione Toscana prevede la concessione di agevolazioni a garanzia di operazioni finanziarie finalizzate alla realizzazione di investimenti volti alla riqualificazione energetica e all’istallazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, a valere sul “Fondo di garanzia per energie rinnovabili”, istituito con la legge regionale n. 66 del 27 dicembre 2011.
La garanzia è rilasciata a favore dei soggetti finanziatori per un importo massimo garantito non superiore all’80% di ciascuna operazione finanziaria. L’importo massimo garantito per beneficiario è pari a
• euro 100mila per le persone fisiche
• euro 250mila per gli altri soggetti beneficiari
• euro 375mila per gruppi di imprese
La garanzia può essere concessa su operazioni finanziarie di durata compresa tra un minimo di 5 e un massimo di 10 anni per tutti i soggetti beneficiari tranne che per gli enti locali la cui durata massima è fissata in 25 anni.
CARATTERISTICHE IMPIANTI
Matrici in ingresso
Quando si decide come alimentare un impianto biogas occorre adottare le scelte economicamente
più vantaggiose (biomasse meno costose) nell’ambito dei vincoli imposti da una serie di norme stringenti:
a) Vincoli autorizzativi, sanitari ed ambientali → l’uso della matrice è legale ed autorizzato?
b) Vincoli legati alla tariffa incentivante → la matrice è compatibile con il mio incentivo?
c) Vincoli fiscali → la matrice, in quantità e qualità, è compatibile con il mio regime fiscale?
d) Digestato sottoprodotto → la matrice è ammessa dal decreto per evitare che il digestato sia rifiuto?
È possibile, quindi, impiegare i materiali che soddisfano i seguenti requisiti:
1. Il loro utilizzo sia legale, compatibile con la TO, fiscalmente accettabile (a+b+c+d)
2. Il loro utilizzo sia economico e competitivo
3. Il loro utilizzo sia virtuoso dal punto di vista ambientale
Negli impianti biogas possono essere impiegate tutte le matrici autorizzate dall’ente competente sulla base delle richieste iniziali (Autorizzazione unica, PAS ecc) e delle successive integrazioni.
I materiali impiegabili negli impianti a biogas sono classificabili a livello generale secondo quanto specificato dal Testo unico ambientale, il D.lgs. 152/2006:
• RIFIUTI (art. 183)
• RIFIUTI CHE SI SOTTRAGGONO ALLA DISCIPLINA SUI RIFIUTI (art. 185)
• SOTTOPRODOTTI (art. 184bis)
• PRODOTTI
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