Irrigazione, tra innovazione ed efficientamento

Grosseto |Ghinassi - Taglioli |8 ore | 04 Maggio 2021

Intervento di Giuseppe Taglioli 

docente universitario


Introduzione

Durante il seminario affronteremo i temi inerenti al grado di consapevolezza relativa alla tematica dell’acqua in agricoltura (irrigazione e drenaggio), al consumo idrico in agricoltura ricavato dalle indagini Istat in rapporto ai fabbisogni irrigui medi delle colture.


Efficienza irrigua nel percorso idrico

Ci occuperemo di trarre delle considerazioni sui valori delle corrispondenti efficienze irrigue nei vari percorsi: dall’adduzione dalla rete colletti- va alla dotazione aziendale e la distribuzione in campo.


Risparmio idrico, entità e riutilizzo

Durante il corso parleremo dell’entità e del possibile peso delle varie componenti (dalla rete di distribuzione collettiva alle caratteristiche dei metodi irrigui) e dei possibili interventi per limitare le perdite idriche in particolare nella fase distributiva in campo


Aspetti agronomici

Criteri di gestione della risorsa idrica: parleremo di quanto e quanta acqua distribuire in base ai vari criteri (l’acqua nel franco di coltivazione, bi- lancio idrico, fasi fenologiche, stress idrico con- trollato per le arboree, misure e sensori di umidità del suolo).


Aspetti tecnologici

Metodi irrigui: saranno fatti cenni sulle principali caratteristiche tecnico-agronomiche dei metodi gravitazionali (scorrimento, infiltrazione, subirrigazione freatica, sommersione) con parametri gestionali.

Affronteremo anche i vari metodi in pressione per la corretta gestione in base alla tipologia dei terreni e delle colture, parlando degli aspetti positivi e negativi.

Parleremo della microirrigazione e dei suoi obiettivi e finalità principali, delle tipologie e caratteristiche degli impianti microirrigui, del problema del filtraggio e delle tipologie di interventi contro l’intasamento fisico-chimico, biologico, caratteristica degli erogatori normali ed autocompensanti, infine della scelta tra i vari metodi (goccia, spruzzo, manichette, subirrigazione capillare).


Aspersione

Tratteremo i parametri funzionali degli irrigatori ad aspersione anche in relazione alla qualità d’adacquamento (intensità oraria di pioggia, polverizzazione del getto). Parleremo dei vari tipi di aspersione con componenti impiantistiche a diverso grado di mobilità (postazioni e criteri di scelta).

Ancora di semoventi irrigui di piccole dimensioni (rotoloni con irrigatore unico e con barra irrigatrice) e grandi semoventi (tipo Rainger e Pivot), della corretta gestione e scelta dei semoventi ad ala avvolgibile (rotoloni) in relazione alla superficie da irrigare, alle esigenze agronomiche delle colture, all’omogeneità distributiva, al risparmio idrico, energetico ed economico. Infine tratteremo le caratteristiche innovative dei recenti modelli di rotolone e le loro funzioni.


Supporti informatici

Parleremo dei supporti tecnico-economici di assistenza tecnica all’irrigazione – Irriframe (Irri- net), Tecnirri, Seti – e del supporto per la scelta tecnico economica del modello di semovente ad ala avvolgibile anche in merito al risparmio energetico ed idrico.


Intervento di Graziano Ghinassi

docente universitario


Sono trascorsi quasi 70 anni da quando l’irrigazione moderna ha cominciato a diffondersi in Italia grazie all’avvento dei sistemi in pressione, alla diffusione delle materie plastiche, delle pompe centrifughe e dell’energia fossile a basso costo, condizioni che hanno reso questa pratica dapprima estremamente vantaggiosa e poi in- dispensabile. Inizialmente è stato vissuto come un formidabile supporto al controllo delle produzioni in termini di quantità e qualità, anche grazie al contenimento degli effetti dell’aleatorietà climatica, ma con il passare del tempo hanno cominciato a manifestarsi in maniera sempre più netta i problemi generati da una pratica fuori controllo. In particolare, il sovra sfruttamento della risorsa e l’alterazione dell’equilibrio idrologico nelle aree ad alta intensità irrigua, con l’aggiunta delle conseguenze sconcertanti dei cambiamenti climatici che hanno finito per mettere in discussione le doti salvifiche inizialmente attribuite all’irrigazione, pratica a tutt’oggi imprescindibile ma che sempre più spesso è in conflitto con i princìpi della moderna irrigazione, necessariamente orientata alla produttività aziendale senza per questo trascurare la tutela dell’ambiente.

In un contesto in rapida evoluzione rispetto alla crescente domanda di risorse, l’irrigazione si trova sostanzialmente impreparata perché i suoi meccanismi di adattamento, non tecnologici ma politici e culturali, si muovono troppo lentamente per prevenire le crisi che sempre più frequentemente si presentano. Come se non bastasse, in questo contesto variegato continuano ad alimentarsi convinzioni sbagliate che alimentano confusione e non fanno altro che rallentare il raggiungimento di obiettivi sostenibili.

Tuttavia, nei suoi aspetti pratici più evoluti l’irrigazione dispone di tecnologie avanzate, ormai disponibili a costi accessibili, e di tecniche di gestione consolidate che, se opportunamente utilizzate, possono consentire un uso efficiente delle risorse impiegate. Il settore si sta digitalizzando e i nuovi sistemi immessi sul mercato consentono operazioni di controllo, monitoraggio e gestione remota, un tempo impensabili.

Questo però non significa che il consumo complessivo di risorse sia destinato a ridursi. Anzi, il più delle volte è vero il contrario, perché l’introduzione di tecnologie che incrementano l’efficienza d’uso di una risorsa finiscono poi per aumentarne il consumo. Questo avviene sia come quota del prelievo che evapora e quindi è persa, sia come incremento nell’utilizzo della risorsa. Quindi non è vero che aumentare l’efficienza significa liberare risorsa per altri usi, a meno che non si provveda ad un’efficace contabilità idrica, a porre un limite ai prelievi, a una valutazione dei rischi futuri, a stimolare un’adeguata consapevolezza sull’utilizzo degli incentivi e delle tecnologie acquisite. Il futuro della Terra e dei suoi abitanti non può fare a meno della tecnologia e per questo è necessario un uso consapevole del- le risorse che a sua volta non può fare a meno della conoscenza. A tutto questo fa da contorno la crescente imprevedibilità climatica, che ha nell’incremento delle emissioni di gas serra da parte delle attività umane, il suo principale responsabile e nell’agricoltura una delle principali fonti. L’irrigazione non è esente dal problema, con l’attenuante che finora l’impatto sul clima è stato trattato in maniera parziale. Ricerche recenti dimostrano come il problema non solo sia stato sottovalutato, ma che l’analisi semplificata abbia attribuito in maniera iniqua sia colpe che meriti. Ridurre gli impatti e migliorare il reddito aziendale non è più un obiettivo utopistico, a condizione che i moderni strumenti informatizzati supportino strategie di gestione che da empiriche sono state codificate, e si stimoli l’adozione di tecnologie tanto semplici quanto geniali nell’abbattere in maniera diretta e indiretta le emissioni dannose per l’ambiente.

È perciò determinante conoscere il significato di termini tanto importanti quanto abusati e spesso usati impropriamente, come efficienza, uniformità, consumo, spreco, prelievo, innovazione. Molto spesso, anche per gli addetti ai lavori, gli stessi termini hanno significati diversi e questo genera una pericolosa confusione. Anche in questo ambito, proposte recenti hanno cercato di mettere chiarezza in maniera univoca. L’influenza dell’evoluzione tecnologica e della ricerca sull’innovazione dei sistemi e delle tecniche di irrigazione, dalle singole componenti al controllo remoto è un tema sempre più attuale.

Gli effetti del travaso di tecnologia dai settori tradizionalmente più ricchi ha portato a un enorme miglioramento prestazionale di ogni parte dei sistemi di irrigazione. In particolare quella satellitare per la georeferenziazione delle componenti dei sistemi ha probabilmente rappresentato il punto di svolta, insieme all’impegno nella ricerca supportata finanziariamente dai fondi europei. Nei sistemi più complessi, quali sono le macchine semoventi, le prestazioni non sono nemmeno confrontabili con quelle del passato. Sistemi completi o parti di essi, hanno beneficiato di enormi incrementi prestazionali. Di interesse sono i grandi irrigatori semoventi a controllo remoto di settori bagnati e velocità di rotazione, le moderne macchine per l’irrigazione (pivot, rainger, rotoloni) capaci di operare su numeri crescenti di settori irrigui, la digital irrigation che consente il controllo e il dialogo tra le com- ponenti del sistema, i sistemi di pompaggio con scambiatore di calore ad alta efficienza energetica e controllo remoto, la tecnologia Greendrum per il recupero funzionale delle linee gocciolanti, la tecnologia Protector per la riduzione delle emissioni climalteranti e dei costi aziendali nell’irrigazione a pioggia con semovente.

L’irrigazione di precisione dovrebbe rappresentare la nuova frontiera nell’efficienza d’uso delle risorse, nel quadro più ampio dell’agricoltura di precisione. Tuttavia, come spesso acca- de nell’impeto dell’entusiasmo, manca ancora chiarezza sulle caratteristiche distintive e sui criteri di applicabilità. Inoltre, a differenza di altre pratiche agronomiche di precisione, come la semina e la concimazione, non c’è ancora sufficiente chiarezza su una sua definizione univoca e riconosciuta. Questo spiega almeno in parte la mancanza di dati attendibili frutto di ricerche strutturate.

Nell’uso delle risorse, la gestione svolge un ruolo determinante, di gran lunga superiore a quello della tecnologia. Invece, per convinzione o per comodità, si tende spesso ad assegnare alle caratteristiche di un sistema di irrigazione delle doti che non ha e che non può avere, ma che operazioni di marketing lasciano invece intendere.

In tempi di massima allerta per gli effetti delle azioni umane sul clima, si presta attenzione an- che all’impatto da parte dell’irrigazione espresso come impronta di carbonio.

Fino a che l’emergenza climatica non è diventata parte degli obiettivi di sviluppo sostenibile lanciati dall’ONU, la valutazione dell’impatto dei moderni sistemi di irrigazione si limitava alla loro fase di utilizzo, privilegiando in questo modo quelli a minore domanda energetica per la messa in pressione dell’acqua. Una analisi più attenta, che consideri il ciclo vita, ha messo in conto l’impatto che i sistemi hanno anche durante la fase di produzione.

L’approccio LCA ha fornito risultati significativa- mente diversi rispetto all’analisi parziale, ribaltando credenze diffuse e aprendo nuovi scenari di sostenibilità. Se a questo si aggiunge il contributo di innovazioni più recenti, ancora allo stato poco più che prototipale, le cose cambiano ulteriormente.

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