L’accesso al credito agevolato: consapevolezza finanziaria e opportunità per le imprese

Scansano |Sandra Bargagli - Francesco Caiani |6 ore | 14 Gennaio 2020

INTERVENTO DI SANDRA BARGAGLI


Esperto in progettazione, formatore e consulente d’impresa


ABSTRACT INTERVENTO


L’analisi dei fabbisogni e delle esigenze aziendali in una visione di sviluppo e innovazione


L’impresa, nel processo di avvicinamento all’accesso al credito agevolato, deve sviluppare la competenza di analisi e autovalutazione interna al fine di poter compiere in maniera strategica i successivi passi per ottenere e instaurare un rapporto con gli istituti di credito costruttivo e fidelizzato nel tempo.

L’autovalutazione, l’individuazione dei propri fabbisogni e la presentazione credibile e trasparente della realtà imprenditoriale al mercato, rappresentano il primo passo da compiere verso una gestione consapevole delle relazioni commerciali e finanziarie.


Il CV aziendale funzionale all’accesso al credito


L’impresa per farsi conoscere dalla banca e dai soggetti creditori deve prepararsi adeguatamente e il primo strumento da predisporre è il curriculum vitae aziendale che, oltre all’anagrafica,

descriva l‘attività, la storia, l’andamento nel tempo e le previsioni per il futuro.

Le informazioni che dovrebbero comporre il curriculum vitae aziendale sono prevalentemente di carattere qualitativo e riguardano l’impresa, il management, il settore e il prodotto, il mercato, le performance storiche e le strategie future.

Le tipologie di credito agevolato

• Fondo di microcredito

• Fondo di garanzia per le PMI

• Finanziamenti a tasso agevolato

Il rapporto Istituti/Enti di Credito e Impresa: come dialogare

Il dialogo tra impresa e Istituto di credito agevolato acquisisce reale concretezza quando diventa il punto di incontro tra la necessità di finanziamento (azienda) e l’esigenza di dispor- re di sufficienti garanzie a rimborso del credito (soggetti creditori).

Conoscere il linguaggio degli Istituti di credito permette alle imprese di instaurare una modalità comunicativa efficace e di raggiungere con maggiore probabilità l’obiettivo prefissato: accesso al credito.


Criteri e premialità di accesso al credito agevolato per le reti di impresa e le reti soggetto


Le reti di impresa sono sempre più oggetto di valutazione da parte degli enti creditori in termini di capacità di performance.

Il concetto di “rating di rete”, come valore sintetico (quali-quantitativo) che faccia scaturire quel “quid positivo” indicativo dell’extra-valore che la rete può portare ai suoi componenti, rappresenta ad oggi un elemento di premialità sia nell’analisi effettuata dai soggetti creditori su progetti strategici-innovativi da finanziare/co-finanziare, che sul rafforzamento e potenzialità dei requisiti di accesso delle imprese.

Indipendentemente da quello che sia il fine economico-strategico, per cui una rete venga a costituirsi, possono individuarsi alla sua base alcuni elementi primari: un’ “idea motrice” che attiverà i processi collaborativi della rete e che ne determinerà non solo la nascita ma anche le traiettorie di sviluppo ed evoluzione futuri; una “opportunità di business” da cogliere (o di una minaccia da cui difendersi) insieme; un “potenziale di rete” ovvero la predisposizione delle aziende partecipanti ad operare secondo una logica cooperativa- network-based.


Contratto di rete=miglior rating?


Sì, ma è necessaria la costruzione di un processo in cui occorre lavorare sulle informazioni qualitative per far emergere che il Contratto di rete supplisce a carenze dimensionali, trasferisce all’impresa i vantaggi competitivi di cui diversamente non avrebbe beneficiato. Il finanziamento delle reti di impresa si presenta in tre macro possibilità:

• il finanziamento delle “singole imprese” riunite in rete;

• il finanziamento della “rete-contratto” (o og- getto) nel caso in cui la stessa non assuma sog- gettività giuridica;

• il finanziamento della “rete-soggetto” nel caso in cui vi sia soggettività giuridica della rete.


Le premialità negli strumenti finanziari pubblici (bandi)


• Punteggi aggiuntivi per le imprese aderenti ad un contratto di rete dotato di organo comune e/o fondo patrimoniale

• Premialità in base al numero delle imprese as-sociate e/o in aggregazione mediante Rete con-tratto o rete soggetto. 


INTERVENTO DI FRANCESCO CAIANI


Dottore commercialista, revisore contabile, esperto in controllo di gestione


ABSTRACT INTERVENTO 


Accesso al credito


La gestione equilibrata delle entrate e delle uscite monetarie è necessaria per garantire la sopravvivenza e lo sviluppo delle nostre imprese. La capacità dell’azienda di generare reddito, tra- mite la sua gestione, si deve coniugare con un indebitamento sostenibile, per permettere un’equilibrata gestione economico-finanziaria, in coerenza con la generazione di risorse adeguate a ripagarlo nelle modalità e nei termini concordati con i finanziatori.


“L’utile è un’opinione; la cassa è una certezza!”


Riflettendo su questa affermazione il percorso formativo intende offrire ai partecipanti spunti, stimoli e modelli per analizzare e comprendere i flussi di cassa dell’impresa.

Il documento principale di riferimento è il rendiconto finanziario che consente di comprende- re la generazione del fabbisogno finanziario di periodo dell’impresa e le modalità prescelte per la sua copertura. Inoltre l’impiego di appropriati indici (di coverage, di produzione di moneta, di servizio alla struttura) ritraibili da esso consente di monitorare e tenere sotto controllo il profilo finanziario della gestione aziendale.


La gestione finanziaria in un’azienda riguarda la gestione del denaro


Per un’Impresa è importante disporre di denaro perché solo così può acquisire beni e fare investimenti. Ciò significa che solo se un Imprenditore dispone di denaro può acquistare stabilimenti produttivi, attrezzature, automezzi, e tutti gli altri beni necessari per lo svolgimento e il rilancio della propria attività. Tutte le attività svolte all’interno di un’impresa producono o consumano denaro e cioè liquidità. Ecco perché è importante per l’imprenditore capire quali sono gli aspetti nella sua azienda che influenzano la produzione e il fabbisogno di denaro cioè di liquidità, ovverosia essere totalmente cosciente delle necessità che si evidenziano da un’attenta programmazione finanziaria. Quando poi, da un’attenta programmazione finanziaria, il ricorso al mercato del credito diviene necessario, occorre valutare il rispetto delle condizioni di accesso al credito con particolare riferimento al RATING.

L’accesso al credito bancario è legato al RATING introdotto dagli Accordi di Basilea (ormai alla terza versione con la quarta in arrivo) che sono linee guida in materia di requisiti patrimoniali delle banche, redatte dal Comitato di Basilea, costituito dagli enti regolatori del G10 (composto attualmente da undici paesi) più il Lussemburgo, allo scopo di perseguire la stabilità monetaria e finanziaria. Essendo centrale la solidità patrimoniale degli istituti di credito, diviene priorità dell’ente regolatore concentrarsi sul rischio. In base a esso le banche aderenti dovranno accantonare quote di capitale proporzionali al rischio derivante dai vari rapporti di credito valutato attraverso lo strumento del RATING. 

Il RATING determinato dalle banche diventa per le imprese variabile strategica per regolare il co- sto e l’efficienza delle proprie scelte di struttura finanziaria: costo del finanziamento degli investimenti.

Le aree sensibili da prendere in considerazione sono:

1. STRUTTURA PATRIMONIALE

2. SITUAZIONE FINANZIARIA: dovrà essere analizzata la struttura dell’indebitamento, il rapporto di indebitamento rispetto ai mezzi propri

3. ASPETTI ECONOMICI: la redditività dell’azienda espressa dal bilancio non può essere solo funzione di attenzioni alle problematiche fiscali.

In tale scenario, quindi, è fondamentale conoscere prima quali sono i valori che stanno alla base della valutazione del merito di una azienda per potersi così presentare agli istituti con un maggiore appeal e riuscire ad ottenere condizioni migliori: spesso bastano veramente piccoli accorgimenti per scalare posizioni nelle valutazioni delle banche. Inoltre, alla luce delle recenti disposizioni, che permettono agli istituti di poter modificare uni- lateralmente le condizioni applicate, seppur entro rigidi termini di comunicazione al cliente, è altresì importante vigilare in modo continuativo sul rispetto di tali disposizioni e delle condizioni pattuite. In questo quadro appare fondamentale valutare in modo continuativo la miglior forma di presentazione dell’azienda agli istituti bancari e di vigi- lare sul corretto operato degli stessi: spesso per le banche la sola consapevolezza che il proprio cliente è attento e qualificato è un incentivo, in quanto indice di serietà e quindi di una maggior tutela per l’istituto stesso, a praticare condizioni migliori e un forte disincentivo a non rispettare le condizioni contrattuali pattuite, permettendo così di riequilibrare gli assetti di forza con le banche.


Le reti di impresa


Per rispondere alla crisi economica ed alle nuove sfide dettate dall’economia globale, le imprese hanno oggi in molti casi bisogno di una forma di aggregazione più flessibile ed innovativa rispetto a quelle tradizionali, in grado di aumentarne la capacità competitiva senza però costringerle a rinunciare alla propria autonomia.

Il “Contratto di rete” risponde a queste esigenze.


Cos’è il Contratto di rete


Il Contratto di rete è stato introdotto recente- mente nel nostro ordinamento giuridico ed è disciplinato dall’art. 3, commi 4-ter, 4-quater, 4-quinquies, della Legge n. 33 del 9 aprile 2009 (di conversione del D.L. n. 5 del 10 febbraio 2009), così come modificata dal D.L. n. 78 del 31 maggio 2010, convertito nella Legge n. 122 del 30 luglio 2010. Si tratta un accordo con il quale più imprenditori si impegnano a collaborare al fine di accrescere, sia individualmente (cioè la propria impresa) che collettivamente (cioè le imprese che fanno parte della rete), la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato. Con la rete non si crea necessariamente un nuovo soggetto giuridico ed economico, bensì un’alleanza che fa salva l’autonomia e l’indipendenza dei singoli partecipanti

La rete coniuga l’indipendenza e autonomia imprenditoriale con la capacità di acquisire una massa critica di risorse in grado di consentire il raggiungimento di obiettivi altrimenti fuori por- tata per il singolo partecipante.


I vantaggi


1 Condivisione di risorse e risparmio di costi: è possibile il distacco del personale senza vincoli (un datore con rifatturazione)

2 Promozione ed esercizio in comune di attività: non ci sono limiti ad aggregare imprese di settori diversi

3 Condivisione degli investimenti per la realizzazione congiunta di attività di produzione, marketing, ricerca e sviluppo: marchi commerciali comuni, fiere...

4 Accedere a grandi commesse, a bandi di gara della P.A.

5 Partecipare a bandi europei


Soggetti


Non esiste un numero massimo di imprese aderenti. Non vi sono limiti di natura territoriale, né merceologici. Condizione ineliminabile è che tutti i partecipanti siano iscritti al Registro delle imprese, ne consegue che non possono partecipare soggetti pubblici ed operatori esteri. Esistono due forme di RETE: la rete contratto e la rete soggetto.


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