INTERVENTO DI LORELLA GIUGLIARINI
Agronomo libero professionista
e consulente di Confagricoltura Grosseto
Obiettivi del piano di azione nazionale (PAN 2020-2024)
Principali linee di intervento
• Garantire il coordinamento e il coinvolgimento delle istituzioni competenti, comprese le Autorità locali
• Garantire un adeguato ed efficace coordina- mento delle Amministrazioni regionali che sono coinvolte a vario titolo nell’attuazione delle misure del Piano, anche con riferimento ai rapporti con le Amministrazioni centrali competenti
• Assicurare il necessario supporto alle Amministrazioni competenti per l’attuazione del Piano, attraverso il Consiglio tecnico scientifico per l’u- so sostenibile dei prodotti fitosanitari, istituito ai sensi dell’articolo 5 del decreto legge n.150/2012 (di seguito anche “CTS”)
• Favorire l’aumento del livello di consapevolezza di tutti gli operatori sui rischi per la salute umana e per l’ambiente associati all’uso dei pro- dotti fitosanitari e sulla necessità di far ricorso all’utilizzo dei prodotti fitosanitari, laddove indispensabile, in maniera corretta
• Promuovere attività di comunicazione, informazione e sensibilizzazione sui temi dell’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari
• Promuovere attività formative degli utilizzatori professionali, aggiuntive rispetto a quelle obbligatorie, orientate a fornire elementi di conoscenza sulle tecniche produttive a basso impatto ambientale (produzione integrata, certificata ai sensi della legge n.4 del 3 febbraio 2011, e agricoltura biologica) e sull’agricoltura di precisione • Assicurare una maggiore armonizzazione delle procedure regionali per il rilascio e il rinnovo delle abilitazioni per utilizzatori professionali, rivenditori e consulenti, nonché l’archiviazione delle stesse in un unico data base nazionale
• Rafforzare le sinergie fra il Piano e gli stru- menti di tutela dei siti della Rete Natura 2000 e delle aree naturali protette, delle acque, della biodiversità e di ogni altro strumento di politica agro-ambientale sul territorio
• Rafforzare le sinergie fra il Piano e gli strumenti di intervento e sostegno previsti dalla Politica agricola comune (PAC) e dagli altri Fondi strutturali dell’Unione europea
• Garantire una più efficace sinergia tra le azioni del Piano e gli obiettivi di altre norme europee, tra cui la “Direttiva quadro acque” (2000/60/CE), la “Direttiva habitat” (92/43/CEE) e la “Direttiva uccelli” (2009/147/CE)
• Orientare il sostegno finanziario delle misure agro-ambientali finalizzate alla sostenibilità dell’uso dei prodotti fitosanitari, per conseguire una diminuzione della presenza di residui di so- stanze attive di prodotti fitosanitari nelle acque, con particolare riferimento a quelle “prioritarie”, “pericolose prioritarie” e “candidate alla sostituzione”
• Garantire la tutela degli impollinatori e delle api e dei relativi servizi ecosistemici
• Promuovere la ricerca e l’innovazione sui temi che maggiormente contribuiscono a rendere sostenibile l’uso dei prodotti fitosanitari e a diminuire il rischio connesso al loro impiego
• Tutelare la popolazione potenzialmente esposta al rischio connesso all’impiego dei prodotti fitosanitari nelle aree frequentate dalla popolazione e da gruppi vulnerabili e nelle stesse aree quando ubicate al confine con superfici agricole in cui viene praticata la difesa delle colture mediante l’utilizzo di prodotti fitosanitari
• Rapporto tra le diverse strutture regionali coinvolte nell’attuazione del Piano
• Ogni Regione e Provincia autonoma deve provvedere a istituire, laddove ancora non esistente, entro sei mesi dall’entrata in vigore del Piano, un organismo di coordinamento nel quale siano rappresentate tutte le strutture amministrative competenti (Agricoltura, Ambiente, Salute, Formazione)
• Prevedere l’attivazione di misure di governance a livello locale, volte a rafforzare e integrare gli strumenti di pianificazione e programmazione negoziata (Piani di distretto idrografico, Piani di tutela delle acque, Piani di gestione e misure di conservazione dei siti Natura 2000 e delle aree naturali protette, Programmi di sviluppo rurale e altri) attraverso la partecipazione attiva di tutte le parti interessate all’attuazione del Piano, al fine di coinvolgere efficacemente tutti gli attori presenti sul territorio
• Per garantire la continuità del flusso di informazioni tra il CTS e le Regioni e Province autonome, il ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo (di seguito an- che MIPAAFT), almeno una volta all’anno, deve convocare un Tavolo interregionale (Agricoltura, Ambiente e Salute), al fine di aggiornare gli enti sulle attività svolte e di raccogliere informazioni in merito alle esperienze maturate nell’ambito dell’attuazione del Piano e alle eventuali criticità riscontrate
La PAC e l’attuazione del PAN
La PAC deve armonizzarsi con il Piano per favorirne una più efficace attuazione sul territorio:
• integrazione con gli elementi della condizionalità obbligatoria
• messa a punto di misure di intervento speci- fiche, per sostenere e incentivare l’adozione di pratiche volontarie virtuose coerenti e sinergiche con gli obiettivi del Piano
Il Piano rientra strutturalmente fra i temi portanti del percorso di riforma della PAC post 2020, e l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari rappresenta una priorità dell’architettura verde della Strategia nazionale della PAC post 2020.
Gli obiettivi quantitativi del Piano
• Aumento del 30% della superficie agricola con- dotta con il metodo della produzione integrata, certificata ai sensi della legge n.4 del 3 febbraio 2011, con riferimento all’anno 2017
• Aumento del 60% della superficie agricola con- dotta con il metodo dell’agricoltura biologica, con riferimento all’anno 2017
• Aumento dell’80% della superficie agricola condotta con il metodo dell’agricoltura biologica nelle aree naturali protette e nei Siti Natura 2000, con riferimento all’anno 2017
• Riduzione del 20% delle quantità di sostanze attive di prodotti fitosanitari candidate alla sostituzione immesse in commercio, con riferimento alla media del triennio 2016-2018
• Riduzione del 10% delle quantità di sostanze attive di prodotti fitosanitari prioritarie e pericolose prioritarie immesse in commercio, di cui alla tabella 1/A del decreto legge n.172 del 13 ottobre 2015, con riferimento alla media del triennio 2016-2018
• Percentuale non superiore all’1% dei campioni di alimenti di origine vegetale non conformi con presenza di residui di sostanze attive di prodotti fitosanitari
• Percentuale pari al 25% degli utilizzatori professionali dei prodotti fitosanitari che operano nei siti della Rete Natura 2000 e nelle aree naturali protette, ai quali è erogata una formazione specifica sui temi riguardanti le peculiarità di tali aree e la necessità di tutela della biodiversità
• Percentuale inferiore allo 0,5% di campioni che presentano sostanze attive prioritarie e pericolose prioritarie in concentrazioni superiori allo 0,1 microgrammi/l nelle acque superficiali
• Percentuale inferiore allo 0,5% di campioni che presentano sostanze attive candidate alla sostituzione in concentrazioni superiori allo 0,1 microgrammi/l nelle acque superficiali
• Agricoltura biologica: 1.908.653 ettari con 58.954 produttori (aziende agricole). La superficie biologica nel nostro Paese ha raggiunto, nel 2018, il 15,5% della superficie agricola utilizzata (SAU) nazionale. I due milioni di ettari non sono tutti produttivi, sia perché in essi sono compresi i terreni in conversione, che non possono produr- re ancora un prodotto certificato biologico, sia perché molti non sono destinati alla produzione reale di cibo consumabile. Su 1.958.045 ettari dedicati al biologico, 1.490.852 ettari dei terreni possono produrre un prodotto certificato. La SAU che produce realmente prodotto certificabile biologico è quindi poco più del 11,8% contro il 10,9% dello 2017. La SAU che realmente produce prodotto biologico destinato al consumo umano nel 2018 è del 8.1% comunque ben lontana dal 15%
A – Azioni da mettere in atto per raggiungere gli obiettivi
A.1 – Formazione e prescrizioni per gli utilizzatori, i distributori e i consulenti
A.1.1 – Sistema di formazione
A.1.2 – Certificati di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo e certificati di abilitazione alla ven- dita
A.1.3 – Certificati di abilitazione alla consulenza A.1.4 – Requisiti di accesso ai corsi di formazione per utilizzatore professionale e distributore A.1.5 – Requisiti di accesso ai corsi di formazione per consulente
A.1.6 – Modalità di rilascio dei certificati di abilitazione
A.1.7 – Soggetti esentati dall’obbligo della frequenza ai corsi di formazione per utilizzatori professionali
A.1.9 – Modalità di rinnovo dei certificati di abilitazione per
• Utilizzatori professionali
• Distributori e consulenti
A.1.10 – Caratteristiche dei soggetti che erogano la formazione di base e di aggiornamento A.1.11 – Durata minima dei corsi di base e di aggiornamento e modalità di svolgimento
A.1.12 – Modalità di gestione e archiviazione dei dati relativi alle abilitazioni
A.1.13 – Sospensione e revoca delle abilitazioni. A.1.14 – Prescrizioni per la vendita al dettaglio di prodotti fitosanitari per uso professionale
A.1.15 – Prescrizioni per la vendita di prodotti fitosanitari per uso non professionale
A.1.16 – Vendita on line
A.1.17 – Prescrizioni per la registrazione dei trattamenti fitosanitari
A.1.18 – Prescrizioni per utilizzatori di prodotti fitosanitari per conto terzi (contoterzisti)
A.1.19 – Attivazione di percorsi di insegnamento
dedicati
A.1.20 – Ruolo della PAC e del Programma rete rurale nazionale per formazione e consulenza
Formazione – MIPAAFT
Il ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, con il supporto del CTS, predispone entro 12 mesi dall’entrata in vigore del Piano, e aggiorna successivamente, i materia- li didattici per i corsi di base e di aggiornamento, che saranno resi disponibili sul sito web nazionale indicato nel successivo paragrafo A.2.1. Sullo stesso sito sarà reso disponibile un documento informativo sul corretto impiego dei prodotti fitosanitari per uso non professionale, predisposto dal MIPAAFT con il supporto del CTS.
Il ministero delle Politiche agricole predispone, entro sei mesi dall’entrata in vigore del Piano, una banca dati per l’archiviazione di tutte le abilitazioni rilasciate dalle Regioni e Province auto- nome. La banca dati è di libera consultazione e riporta l’elenco dei soggetti abilitati nel territorio nazionale.
Con riferimento ai materiali didattici da utilizzare per i corsi di formazione, il ministero del- le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, con il supporto del CTS, predispone, entro 12 mesi dall’approvazione del Piano, e aggiorna successivamente, un elenco di domande che le Regioni e le Province autonome dovranno utilizzare nella somministrazione dei test di valutazione. Le Regioni e le Province autonome potranno integrare tale elenco con quesiti che fanno riferimento a specificità regionali (norme e disposizioni regionali/locali, avversità, strategie di controllo, e altro).
Entro un anno dall’entrata in vigore del Piano, il MIPAAFT, su proposta del CTS, adotta le linee guida nazionali per il riconoscimento di crediti formativi per distributori e consulenti.
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