Suolo e dissesto idrogeologico

Pisa |Alberto Ferrarese – Daniele Malpezzi |5 ore | 04 Febbraio 2020

INTERVENTO DI DANIELE MALPEZZI 


Geologo, titolare della ditta Greengeo


ABSTRACT INTERVENTO


Tecniche innovative di ripristino frane, consolidamento e drenaggio


Uno degli argomenti più rilevanti del seminario è l’utilizzo delle terre rinforzate, tecnica di ingegneria naturalistica sempre più utilizzata, specialmente per il vantaggio di avere un impatto ambientale pressoché nullo e con notevole flessibilità d’intervento anche in cantieri disagevoli.

Dopodiché affronteremo le problematiche inerenti erosione e distacco pietrame nelle scarpate molto acclivi, sia in terreno sciolto che in roccia sottolineando la differenza tra un intervento di protezione passiva e attiva.

Motore degli eventi gravitativi è spesso il cattivo drenaggio che viene realizzato a monte delle strutture di sostegno: conosceremo i vantaggi che possiamo avere con utilizzo dei geocompositi drenanti in sostituzione dei drenaggi tradizionali in ghiaia.

Quando le condizioni morfologiche non permettono sistemi di consolidamento diretto su aree in dissesto c'è la possibilità di usare sistemi di protezione passiva come le barriere paramassi e contro le colate detritiche.


1 – Terre rinforzate


Si tratta dellatecnica di  ingegneria naturalistica ultimamente più utilizzata. Può essere utilizzata per sostituire muri sottostrada spalle di ponti, barriere antirumore e opere di mascheramento e in generale ogni qualvolta sia necessario ripristinare frane. Preferire la terra rinforzata al muro di cemento o sistemi di consolidamento “tradizionali” si deve principalmente al minore impatto ambientale, soprattutto con la finitura a verde finale, alla possibilità di reperire in loco i materiali di riempimento, alla notevole elasticità a seguito di sollecitazioni naturali quali per esempio i terremoti, alla possibilità inoltre di intervenire in zone di difficile accessibilità con mezzi pesanti e infine alla semplicità di posa eseguibile anche da manodopera non particolarmente specializzata.


2 – Sistemi antierosione e consolidamento


È importante capire la problematica che dobbiamo risolvere e quindi la differenza tra un intervento di protezione dall'erosione e un'azione di consolidamento su scapate che presentano criticità. 

Gli interventi antierosione possono essere realizzati semplicemente con la posa di geostuole in fibre biodegradabili o plastiche, mentre gli interventi di consolidamento richiedono l'impiego di reti metalliche a elevate prestazioni ancorata con opportuni sistemi di fissaggio nel terreno. 



3 – Geocompositi drenanti


Uno dei maggiori problemi al giorno d’oggi è il reperimento di materiale inerte per la realizzazione di drenaggi, senza lasciare in secondo piano l'impatto che ha l’apertura di una cava per ottenerlo.

Negli ultimi anni si sono sempre sviluppati sistemi di drenaggio alternativi che presentano notevoli vantaggi rispetto a quelli tradizionali in termini di efficacia e costo, estremamente utilizzati anche nel settore della viticoltura.



4 – Barriere paramassi e contro le colate detritiche


Non sempre le aree in dissesto sono di facile accesso e spesso può convenire utilizzare sistemi di protezione delle infrastrutture invece che realizzare opere di consolidamento diretto. 

Il settore di protezione passivo negli ultimi anni ha avuto uno sviluppo notevole aumentando considerevolmente le capacità di assorbimento degli eventi naturali, capacità che fino a solo pochi anni fa era inimmaginabile.



INTERVENTO DI ALBERTO FERRARESE 


Biotecnico agronomo, fondatore dell'azienda Bio Soil Expert 


ABSTRACT INTERVENTO 


L'ingegneria naturalistica è la sintesi di antiche tecniche costruttive e materiali moderni. Attraverso queste tecniche si possono realizzare interventi ad elevato valore di sostenibilità da applicare alla progettazione di nuove aree urbane periurbane e agricole, ma anche negli interventi più comuni di difesa del suole e mitigazione del rischio idrogeologico. 

In questo seminario saranno affrontate le diverse tecnologie innovative legate al mondo del controllo dell'erosione, partendo dagli inerbimenti classici di versanti, arrivando ad analizzare la tecnologia dell'idrosemina e la stabilizzazione di versanti con gabbionate elettrosaldate e verdi. Sarà inoltre affrontato un innovativo sistema, derivante dalla bonifica biologica per la gestione delle acque da lavaggio: il Sistema Biobed. 


1 – L'idrosemina


L'idrosemina è una tecnica sviluppata in seguito a studi ingegneria naturalistica atta a rinverdire quelle aree dove un metodo di semina tradizionale risulterebbe inopportuno e insufficiente alla realizzazione di un mandato verde a causa dell'azione erosiva di pioggia e vento. È una tecnica di impianto del tappeto erboso che prevede l'applicazione al terreno di una miscela fluida composta di semi, collanti, sostanze pacciamanti, fertilizzanti di lunga durata e sostanze che accelerano la germinazione e la radicazione. Questa tecnica si basa sull'utilizzo di mezzi meccanici specializzati dotati di cisterne, agitatori meccanici o idraulici, sistemi di pompaggio e irrorazione, mediante i quali avviene la preparazione della miscela. Nella fase di distribuzione della miscela viene erogata una notevole pressione necessaria ad ottenere una gittata della soluzione di parecchie decine di metri. 


2 – Le gabbionate 


Le gabbionate vengono realizzate con gabbioni scatolari in rete metallica elettrosaldata con filo di ferro con rivestimento in lega Zinco-Allumini. La maglia è rettangolare con dimensioni 500x200 mm. Le strutture scatolari vengono riempite in cantiere con pietrame di idonee caratterstiche e pezzatura, oppure possono essere portate riempito. Le strutture in gabbioni sono opere diffusamente utilizzate nella realizzazione di muri di sostegno di sottoscarpa e di controripa in ambito di consolidamento di versante stradale, ferroviario, idraulico ed architettonico. 


Caratteristiche: 

  • realizzano una elevata funzione di drenaggio delle acque 
  • ammettono spostamenti e deformazioni sensibili senza perdere di funzionalità statica
  • possono essere facilmente e efficacemente rinverdite 



3 – Il sistema Biobed


I Biobed sono parte di aree attrezzate per le operazioni di riempimento e di lavaggio delle macchine irroratrici. Per utilizzare al meglio i Biobed è necessario effettuare la pulizia dell'irroratrice in campo e rilasciare sul Biobed soltanto le miscele di agrofarmaci diluite. Ciò si tradurrà in un miglior livello di depurazione e nella possibilità di impiegare sistemi più piccoli e meno costosi. 

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